Sparare a casaccio

“Le persone benpensanti, questa classe intelligente così sprovvista di intelligenza, cambiano discorso infastidite quando sentono parlar di antifascismo”: in «Ci manca(va) un Venerdì» – puntata 120 –  Fabrizio Melodia (alias astrofilosofo) ricorda che qualcuno ci aveva messo in guardia

“Per strada tante facce / non hanno un bel colore: / qui chi non terrorizza / si ammala di terrore” cantava molto tempo fa Fabrizio De Andrè. Parole da ripensare alla luce del violento attentato di matrice fascista avvenuto a Macerata e della manifestazione – domani – di chi ripudia il nazifascismo.
Con gli spari di Macerata (e ancor peggio con chi plaude o giustifica) il terrore s’insinua con prepotenza, scuotendo dal sonno quella parte d’Italia devastata e confusa, anestetizzata verso il morbo che un tempo l’aveva sconvolta e dalla quale la Resistenza l’aveva riscattatata aprendo la via a una Costituzione che solo in parte fu applicata e seguita a esempio.
“Assistiamo a un revisionismo reazionario che apre la strada alla democrazia autoritaria, da noi e nel resto del mondo. Uno di quei cicli storici che dimostrano che anche la libertà ha le sue stagioni. […] C’è stata una mutazione capitalistica, una rivoluzione tecnologica di effetto obbligato: ricchi sempre più ricchi, poveri sempre più poveri ed emarginati. È questa la ragione di fondo per cui la Resistenza e l’antifascismo democratico appaiono sempre più sgraditi, sempre più fastidiosi al nuovo potere. Padroni arroganti e impazienti non accettano più una legge uguale per tutti, la legge se la fabbricano ad personam con i loro parlamenti di yes-men” aveva commentato in tempi non sospetti il giornalista e scrittore Giorgio Bocca.
La guerra dei poveri contro i poveri è aizzata da sapienti “untori dell’odio”, minando dalle fondamenta lo Stato Sociale.
“Nei cinque anni di governo del centrodestra, mai una volta Silvio Berlusconi si è fatto vedere in piazza il 25 aprile, mai una parola dedicata agli antifascisti, d’altra parte governare con gli eredi di Mussolini ha un prezzo che si deve pagare. Comunque, il Cavaliere, in piedi a Milano in piazza del Duomo, al fianco di partigiani come Ciampi, Boldrini e poi Tina Anselmi, Oscar Luigi Scalfaro, Massimo Rendina, Checco Berti Arnoaldi, Giovanni Pesce, Bruno Trentin, Giorgio Bocca, Pietro Ingrao, Rossana Rossanda, Giuliano Vassalli, e i compianti Luigi Pintor e Aldo Aniasi, sarebbe stato ridicolo nonostante il ruolo istituzionale” ironizzò il giornalista Enzo Biagi.
In precedenza Pietro Calamandrei, uno dei “padri” della Costituzione, notava: “Oggi le persone benpensanti, questa classe intelligente così sprovvista di intelligenza, cambiano discorso infastidite quando sentono parlar di antifascismo”.
Un noto giornalista italiano simpatizzante di destra come Giorgio Prezzolini ebbe a dire: ”Uno dei più gravi pregiudizi contro la destra in Italia è quello del timore che una vittoria di questa rappresenti un ritorno al fascismo. Mentre è giusto che la destra pretenda, nel campo intellettuale e universitario, che il ventennio fascista venga studiato senza prevenzioni come un periodo della storia degli italiani, ai cui fasti e nefasti la maggioranza di essi prese parte e responsabilità, sarebbe sbagliato e pericoloso per la destra qualunque atto o manifestazione che potesse giustificare il pregiudizio generale contro il fascismo che ha giovato tanto ai comunisti. Sono passati trent’anni dalla caduta del fascismo, e in questi anni il mondo è cambiato assai. Molte situazioni sono addirittura rovesciate. Il comunismo stesso ha sentito il bisogno di modificarsi e di assumere in Italia e in altri Paesi una maschera di indipendenza nazionale. Ci sono nuovi problemi e nuove leve di giovani. Sono seccati di sentir ancora giudicare le persone e le soluzioni secondo la distinzione di fascismo e antifascismo”. Un discorso in buonsa fede forse ma esiste una destra italiana “non fascista”? O aspettava a mostrarsi per quel che era quando la mala pianta avesse di nuovo piantato le radici?
La filosofa tedesca di origine ebraica Hannah Arendt, pur legata sentimentalmente al filosofo filo nazista Martin Heidegger, ebbe poi modo di sviluppare un pensiero autonomo e di affermare: “Se la legalità è l’essenza del governo non tirannico e l’illegalità quella della tirannide, il terrore è l’essenza del potere totalitario”.
E se non è terrorismo sparare a casaccio su chiunque dalla pelle non sembri italiano…
L'astrofilosofo
Fabrizio Melodia,
Laureato in filosofia a Cà Foscari con una tesi di laurea su Star Trek, si dice che abbia perso qualche rotella nel teletrasporto ma non si ricorda in quale. Scrive poesie, racconti, articoli e chi più ne ha più ne metta. Ha il cervello bacato del Dottor Who e la saggezza filosofica di Spock. E' il solo, unico, brevettato, Astrofilosofo di quartiere periferico extragalattico, per gli amici... Fabry.

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