Migranti: invasione (presunta), tragedie (vere) e disobbedienza (da organizzare)
I numeri letti da DOMENICO STIMOLO, «Se fosse tuo figlio di SERGIO GUTTILLA e un appello: piccolo dossier su umani che migrano e altri umani che devono scegliere da che parte stare
Italia invasa? Falso!
Europa invasa? Falso!
Gaia Terra invasa? Sì… dagli alieni extraterrestri!
La forza potente della verità dei “numeri”
“ Chi decide di fuggire dalla guerra o dalla povertà si lascia tutto alle spalle scappando per continuare a vivere, a prescindere da tutto” da «Le cicogne nere. Hidma la mia fuga» – a cura di Abdelfetah Mohamed
Mentre nella Gaia Terra si assiste ad una dirompente crescita di persone che scappano dai loro Paesi nativi – chiedendo rifugio e protezione dopo drammatici viaggi di fuga, a seguito di guerre, persecuzioni per motivi razziali, religione, appartenenza a specifici gruppi sociali o politici, fame, disastri ambientali, desertificazione e carestie, violazione dei diritti umani – specie nei Paesi “occidentali” avanza in maniera veloce e tragica un processo di decadimento dei valori umanitari democratici universali. Ritornano in maniera preponderante forme becere di nazionalismo, conflittualità e contrapposizione fra Stati.
Eppure gli Stati di questa parte del mondo sono detentori della parte immensamente più grande della ricchezza mondiale, con capicordata Stati Uniti e Europa.
Tranquillamente continuano a fare i loro affari di egemonia e sfruttamento delle parti deboli del mondo, godendo degli immensi “ frutti di ritorno”. In una maniera sempre più devastante per i valori fondamentali dei Diritti Umani e Sociali – conquistati a duro prezzo nello scenario mondiale a seguito della sconfitta del nazifascismo e delle grandi dittature – e per le condizioni di vita delle persone che vivono nelle zone povere del mondo.
Mentre con le loro azioni contribuiscono in maniera determinante a creare le condizioni di fuga, avanza in parti importanti delle loro strutture politiche e sociali, in maniera veloce e tragica, un processo di decadimento e disprezzo per gli “altri” considerati diversi, quindi odio e razzismo.
In questo spicchio di mondo tutti (o quasi) gridano all’invasione!
Faro e guida sono rappresentati dall’ideologia politica delle destre, vecchie e nuove, che come al solito vorrebbero la botte degli affari globali piena e la “selettività” nella distribuzione degli “immensi utili”, mantenendo la fatture della “razza eletta incontaminata”, nel tipico modello fantascientifico-fiabesco-nazionalista-razzista.
Le sinistre, fortemente contaminate negli spezzoni “storici”, non sono in grado di reazioni significativamente decisive.
Si costruiscono smisurati muri e recinzioni, si blindano mari e confini di nuovo “santificati” nelle glorie patrie, con continui e ossessivi messaggi si vogliono recingere le menti e le scelte dei cittadini.
Avvengono eventi inimmaginabili fino a poco tempo addietro: decine di migliaia di bambini strappati ai loro genitori (USA) e rinchiusi dentro enormi gabbie; navi con profughi vaganti nel Mare Mediterraneo data la chiusura dei porti; ferrei controlli alle frontiere a caccia di uomini, donne e bambini fuggiaschi. Decine di migliaia di persone sono morte annegate nel Mediterraneo, a pochi passi dalle nostre città. Il mare è pieno di cadaveri!
Nella ricostruzione della grande tragedia umana un grande contributo alla conoscenza è stato dato dal quotidiano inglese “ Guardian”. Il 20 giugno ha pubblicato una lista di 34.361 persone che sono morte cercando di raggiungere l’Europa (la Fortezza Europa). I dati – la lista per le difficoltà oggettive non è completa – sono stati raccolti dalla Ong olandese “United for Intercultural Action”; la ricerca è iniziata 25 anni addietro. Nel 1993 è stata recensita la morte di 91 persone; nel 2017 di 3915. La maggior parte delle persone morte non hanno un nome. Sono “sconosciute” le ragioni della fuga, le sofferenze, le fattezze umane, le speranze. In Italia il quotidiano «il manifesto» ha pubblicato l’elenco completo il 22 giugno.
Resteranno sempre ignote le moltissime persone morte lungo il percorso del loro travagliato viaggio, a partire dai loro Paesi di origine, prima di affrontare i mari. La parte più consistente riguarda certamente l’Africa. I “numeri” sono di grandi dimensioni.
Gli esseri umani che cercano rifugio, da parte dei vocianti, scatenati impegnati da diffondere odio e diversità da “spianare”, vengono descritti come i nuovi untori del XXI secolo, da scacciare e rinchiudere nelle galere. Gli organi di informazione – in gran parte, deliberatamente o in forma inconsciamente “robotica” – sono diventati i veicoli amplificatori di questi messaggi.
I fuggiaschi, come dichiarato nell’ultimo rapporto di UNHCR – Agenzia Onu Global Trend – nella ricorrenza della Giornata Mondiale del Rifugiato, sono 68 milioni… sono persone non container di merci.
Molti governanti e tutte le forze politiche di destra (specifiche o in foggia travisata) in Europa gridano forsennatamente al respingimento come se i loro Stati fossero le mete principali o esclusive dei fuggiaschi. Dati i messaggi politici promulgati, gran parte delle popolazioni non ha una visione e una conoscenza comune sulla drammatica questione.
Pur vivendo in una fase storica di interconnessione informativa planetaria, continua e pluriarticolata, mai verificatasi nella storia umana, si è ritornati a una condizione di dealfabetizzazione di massa. Non tanto sull’elementare tradizionale sapere del “leggere e scrivere”, ma sulla conoscenza delle vicende e sui parametri che caratterizzano il mondo.
Il forte processo di ritorno all’esaltazione di modelli teorici e operativi nazionalisti (sovranismo o quant’altro), di riduzione dell’interesse complessivo, con l’attenzione rivolta solo alle vicende della cosiddetta “casa propria” e di estrema semplificazione dei messaggi della propaganda e di lettura degli eventi, obnubila i cervelli ( cosa già tragicamente vista nella storia recente). Vietando di pensare in maniera attenta e togliendo qualsiasi volontà di approfondimento, di pesare in maniera appropriata: “numeri”, fatti e luoghi.
In Italia (conosciamo in maniera più appropriata le dinamiche in atto, ma c’è un filone comune che lega i Paesi europei) è stato artificiosamente creato un modello di attenzione rivolto alla “sicurezza” personale mirato solamente ai pericoli (furti, rapine, violenza alle persone… che complessivamente sono in calo olttetutto) per suggerire in maniera esaltata che possono derivare dalla presenza di profughi e migranti. Una forsennata campagna di disinformazione, sottile e persuasiva, ben giostrata e alimentata – pur in un quadro nominale di pluralità . come già avvenuto negli anni bui della dittatura ha creato di nuovo il “nemico”.
Le persone profughe e migranti, spogliate dalle sembianze umane, sono state fatte diventare orripilanti “oggetti” che devono essere discriminati, perseguiti e cacciati, distrutti. Questo “nemico” è la causa unica ed esclusiva di tutte le distorsioni sociali che attanagliano l’Italia. Tutto il resto non esiste più!
Infatti è quasi svanito, rimosso, messo nelle ultime fila della discussione e della gestione politica, l’oggettivo comune sentire sul concetto di sicurezza che riguarda tutta l’articolazione della vita quotidiana. Giusto per ricordarne alcuni dei principali:
– mantenimento del posto di lavoro e grandi difficoltà della precarizzazione;
– salario e stipendio iniquo e insufficiente;
– utilizzo insoddisfacente dei servizi sociali, asili, scuole, sanità;
– integrità fisica nell’esplicitazione dell’attività lavorativa (13.000 morti negli ultimi dieci anni) ma anche nelle strade (nel 2016, 3.283 vittime e 249.175 feriti);
– pericoli alimentari, dato l’ampio uso di prodotti chimici nelle lavorazioni;
– inquinamenti velenosi che pervadono le nostre città e i territori, determinando la morte di molte decine di migliaia di persone ogni anno;
– precarietà dell’abitare, negli ultimi anni sono in forte crescita gli sfratti;
– violenza sulle donne, femminicidi, stupri, persecuzioni in continuo aumento; – penetrazione delle organizzazioni mafiose in tutte le aree territoriali nazionali con nefaste conseguenze sul piano economico e sociale.
Segmenti sociali e della struttura civile resistono, con grandi difficoltà, cercando di riportare all’analisi, all’impegno comune, alle lotte, tutta la gamma delle sicurezze che, in maniera drammatica, riguardano i soggetti più esposti, a partire dai milioni di disoccupati e di poveri.
Inoltre, sul piano interno, riguardo profughi e migranti l’attenzione è esclusivamente rivolta all’Italia.
Sulla cosiddetta “invasione”, il modo di comunicare di gran parte dei rappresentanti della politica e delle forze di governo, l’impostazione dei cosiddetti “confronti” e degli “approfondimenti” televisivi, il modo di dare notizie…mettono al centro gli eventi che riguardano il nostro Paese, .come se fosse soltanto l’Italia ad essere interessata della drammatica questione.
Di ciò che succede in Europa si parla in maniera del tutto sporadica, con un unico argomento all’attenzione: le quote dei profughi che dovrebbero essere trasferiti negli altri Paesi europei.
Di ciò che succede nel “resto del mondo”, qualcosa si dice sottovoce solamente il venti giugno, in ricorrenza della Giornata del Rifugiato.
Quindi, la gran parte degli italiani ha acquisito la percezione che l’invasione riguarda solamente l’Italia! Con conseguente dirompente crescita di rigurgiti razzisti di odio, forieri di nuove persecuzioni.
Vengono dileggiati i valori costituzionali e le normative internazionali basati sul riconoscimento del diritto di asilo, quindi l’accoglienza, l’assistenza, l’applicazione dei diritti umanitari, il salvataggio a mare.
FUGGIASCHI NEL MONDO
68 milioni i fuggiaschi :
Dai dati riferiti al 2017 emerge che 40 milioni, pari al 65%, sono spostamenti all’interno del proprio Paese (sfollati), 25 milioni i rifugiati, 3,1 milioni richiedenti asilo . Un aumento di grande rilevanza si è verificato nell’ultimo ventennio. Infatti nel 1997 i fuggiaschi erano 33,9 milioni.
Per lo più sono fuggiti e si trovano allocati nelle parti povere del mondo.
I Paesi di maggiore provenienza – tutte aree di guerra – sono: Siria 6,3 milioni, Afghanistan 2, 6 milioni, Sud Sudan 2,4, Myanamar 1,2, Somalia 986.400, Sudan, Congo, Repubblica Centroafricana, Eritrea, Burundi.
I Paesi che accolgono più rifugiati sono: Turchia 3,5 milioni (quasi 3 milioni vengono dalla Siria), Pakistan e Uganda con 1 milione e 4oomila, Libano 989.900, Iran 979.400, Germania 970.400, Bangladesch 932.200, Sudan 906.600, Giordania 685.000 (dato del 2016), Congo 452.000 e Kenia 451.000 (sempre nel 2016).
I bambini e i ragazzi al di sotto dei 18 anni rappresentano il 51% del totale dei fuggiaschi.
E’ bene che tutte le “oche starnazzanti” sull’invasione – dato il loro scarso patrimonio culturale e di conoscenza geografica – apprendano che sui Paesi soprariportati, due Stati di piccole dimensioni hanno accolto moltissimi rifugiati: Libano e Giordania hanno rispettivamente 6 e 9,5 milioni di abitanti, con un PIL (nel 2016) pro-capite di 7914 e 4087 dollari (il Pil Italia è di 30927 dollari).
Riguardo i rifugiati storici – 11,5 milioni – la componente principale è rappresentata dai palestinesi, 5,3 milioni alla fine del 2016 (il numero più grande è allocato in Egitto), poi gli afgani in Pakistan (negli ultimi anni è iniziata la fase del ritorno).
Sugli sfollati interni (dati del 2016) al primo posto delle disgrazie di trova la Colombia con 7,4 milioni di persone, poi Siria con 6,3 milioni, Iraq 3,6 milioni, Congo 2,2 milioni, Sudan e Nigeria con 2,2, Yemen 2 milioni, infine Sud Sudan, Ucraina e Afghanistan con un milione e 800mila.
Sui richiedenti asilo (3,1 milioni nel 2017) –la situazione europea sarà affrontata nel dettaglio successivamente – riguardo i Paesi riceventi richiesta, al primo posto c’è la Germania, poi Stati Uniti (262.000 richieste nel 2016, provenienti dal Messico e dall’America centrale) quindi Turchia, Francia, Italia,Grecia, Austria, Inghilterra, Sud Africa, Uganda.
I richiedenti (dati 2016, primi dieci Paesi) provengono dalle seguenti realtà per la gran parte interessate da situazioni di guerra: Siria 347.000, Afghanistan 238.000, Iraq 135.000, Iran 61.000, Congo 60.000, Pakistan 58.000, Eritrea 57.000, Nigeria 56.000, El Salvador 43.000, Ucraina 39.000.
Gli apolidi (cioè senza cittadinanza/Stato) rappresentano una consistenza molto significativa. Sono circa 3.2 milioni del totale.
SITUAZIONE IN ITALIA
Richieste di asilo 2017: totale 130.139
Uomini 109.066
Donne 21.053
Di cui:
Minori non accompagnati 9782
Minori accompagnati 6527
ESITI:
RESPINTE 46.992 58%
Umanitaria 20.166
Rifugiati 6827
Sussidiaria 6880
Altri esiti 662
Totale esiti positivi 33.873 41%
TOTALE esaminati 81527
Nello stesso anno (2017) nell’Europa a 32 Paesi sono state esaminate 973.415 richieste (fonte Eurostat – Ufficio Statistico della Comunità Europea).
Quindi le richieste esaminate in Italia rappresentano l’8,38% del totale europeo – 32 Paesi –, compreso Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera.
Nel 2017 nell’Europa (a 28) la popolazione ammontava a 511.522.000; in Italia i residenti erano 60.589.000, corrispondente a l’11,84%.
Nel 2016 le richieste esaminate in Italia sono state 89.875, in Europa – 32 paesi – 1.106.405 (punta massima in assoluto). Di queste richieste complessive, nell’ UE-28, 672.000 persone hanno avuto riconoscimento positivo in primo grado, pari al 60%: 366.000 status di rifugiato, 258.000 status di protezione sussidiaria, 48.000 autorizzazione a soggiorno per motivi umanitari.
Nel 2016 in Italia sono state concessi 36.666 riconoscimenti positivi per soggiornare. Rigettate 54.254 richieste (60%).
Quindi due anni addietro, proprio quando si è toccata la punta massima degli arrivi di profughi in Italia, sul totale europeo degli status concessi la quantità riconosciuta nel nostro Paese ammontava solo al 5,45%.
#ff0000;">E’ QUESTA L’INVASIONE PROPAGANDATA?
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EUROPA
Nel dettaglio coma va la situazione in Europa? Al di là delle chiacchere italiane, le fonti Eurostat sono molto illuminanti.
Nel periodo che va dal 2008 al 2017 nell’UE (a 32 Paesi) sono state prese in esame un totale di 4.555.530 richieste, pari allo 0,89% della popolazione residente al 2017.
Complessivamente, nello stesso periodo, le domande avanzate nell’UE sono state 5.740435, pari al’1.22% della popolazione residente al 2017.
Numeri grandi? Ebbene due “micro Paesi” come il Libano e la Giordania hanno assorbito 1.675.000 rifugiati.
Nel 2017 in EU le richieste di asilo e misure complementari concesse sono state 538.120. Così suddivise:
· Stato di rifugiato 271.630
· Protezione sussidiaria 188.960
· Protezione umanitaria 77.530