Io credo nel calcio ma..

… in quello comunitario, rispettoso della Madre Terra

di Maria Teresa Messidoro(*)

 

Scriveva Eduardo Galeano che “era di cuoio, ripiena di stoppa, la palla dei cinesi. Gli egiziani del tempo dei faraoni la fecero di paglia o di bucce di grano e la avvolsero di tela colorata. I greci e i romani usavano una vescica di bue gonfiata e cucita. Gli europei del Medioevo e del Rinascimento si disputavano una palla ovale, imbottita di crine. In America, fatta di caucciù, il pallone diventa salterino come in un nessun altro luogo. Raccontano i cronisti della corte spagnola che Hermán Cortéz fece rimbalzare una palla messicana e la fece volare a grande altezza davanti agli occhi fuori dalle orbite dell’imperatore Carlo” (1)

In questo particolare del Codice Borgia, risalente al tardo XV secolo, il dio atzeco Xiuhtecuhtli porta delle palle di gomma in offerta ad un tempio. Ciascuna palla è unita a una piuma di quetzal, sempre parte dell’offerta (2)

La scrittrice e professoressa ecuadoriana Ileana Almeida ha scritto di recente che in America Latina, nella più remota antichità, le popolazioni indigene usavano un pallone infuocato, per ricordare il sole. (3)

 

Il gioco della pelota purépecha, il cui nome nella lingua originaria è Uárukua Chanakua o pasarutakua, è una tradizione messicana che si ripete da più di 3500 anni, commemorando la nascita del sole.

Secondo alcune versioni, questa attività sportiva e religiosa, che si giocava con una palla di stracci detta zapandukua, fu creata quando la nascita del pianeta Marte produsse catastrofi naturali sulla terra.

Ma c’è di più.

Ileana Almeida ci racconta anche che presso gli inka-kechwa si giocava, e si gioca tutt’oggi nella provincia di Quispi Kanchi nella regione di Cuzco, in Perù, uno sport chiamato chiuko, molto simile all’attuale hockey su prato.

Il gioco consiste nello spingere a livello del suolo un pallone di legno. Le due squadre sono composte da un numero variabile di giocatori, e cambiano anche le dimensioni del pallone, a seconda se i giocatori sono uomini o donne. (4)

Ciascuna squadra deve portare il pallone alla linea che delimita il proprio lato del campo, la cui divisione duale rappresenta la divisione duale ancestrale in hanan  e urin (alto e basso), propria delle comunità kechwa.

Tratto da https://www.elciudadanoweb.com/un-visionario-futbol-mayas-y-algo-mas/

In questo gioco c’è però una regola fondamentale: per prendere parte al gioco, la persona (donna o uomo che sia) che vuole partecipare deve aver prima lavorato in campagna, quindi essere stato a contatto con la Madre Terra.

Quindi, afferma ancora Ileana Almeida, possiamo considerarlo come un gioco a carattere cosmico dedicato alla Pacha Mama e al dio onnipotente Inti, in cui gli stessi giocatori, o giocatrici, si trasformano in figure sacre.

Un concetto leggermente diverso dalla sacralizzazione moderna dei divi del pallone, non vi pare?

 

  1. Tratto da Splendori e miserie del gioco del calcio, Eduardo Galeano, Sperling & Kupfer Editori, 1997, pag 21
  2. https://it.wikipedia.org/wiki/Gioco_della_palla_centroamericano
  3. https://rebelion.org/creo-en-el-futbol/
  4. Seguendo un’ottica di genere, molto interessante questo articolo https://diariocorreo.pe/cultura/el-juego-de-la-pelota-el-deporte-que-practicaban-los-incas-entre-hombres-y-mujeres-771098/, in cui si afferma che al gioco della pelota incaico partecipavano anche le donne, e che si formarono dei gruppi femminili, precursori delle attuali squadre di genere. Da questo articolo è tratta la foto che ritrae la coppia di guerrieri inka

 

(*) Vicepresidentessa dell’Associazione Lisangà culture in movimento OdV, tifosa del calcio , quello vero.

A grande (?) richiesta, chiarisco che il mio cognome – Messidoro  è reale, anche se la sua storia è già un piccolo romanzo, di cui magari un giorno vi racconterò). Non ha nessuna assonanza con il giocatore Messi, invece con la rivoluzione francese forse sì…

 

Teresa Messidoro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *