Un commento

  • Giuliano Spagnul

    Bravissimo quel tal D.B a recensire tra i ri-pubblicabili questo libro che apre con una prefazione dal titolo attualissimo “Apologia della paura” di Enzo forcella (uno dei due autori). Patrioti e disertori, eroi e codardi, altruisti ed egoisti. Una società divisa non è mai un male di per sé: il conflitto è sintomo di vita, ma una conflittualità creata ad hoc dall’alto è sempre l’arma a cui il potere si affida nei momenti critici, in cui teme di più per la propria sopravvivenza o è (e spesso le due cose coincidono) nel momento di massima espansione e potenzialità di dominio. Da questa Grande Guerra raccontata dalla parte di chi è costretto a rischiare la vita (o terribili infermità) e a subirne l’infamia e la punizione per non essere stato all’altezza che viene richiesta alla carne di macello, scaturiranno i fascismi e tutti gli orrori novecenteschi che ben conosciamo. È un libro terribile e straziante ma è testo fondamentale per capire la storia che più di tutte fonda il nostro presente. Dopo tutte le retoriche dell’Italia brava, che ce la farà, dopo aver letto questo libro, col cuore: Abbasso l’Italia e quel popolo di italiani che non è mai esistito, se non come mescolanza di tutta la gente del mondo, e che nel rifiuto alla guerra esprimeva il massimo della sua grandezza. E grazie D.B.!

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